Un vecchio registro di quelli che una volta servivano per tenere la contabilità, conservato nel nostro Archivio, porta in etichetta la scritta S. Antonio ed ha all’interno le pagine ingiallite dal tempo.

Proprio sulle prime due pagine, aperte dalla scritta A.P.R.M. (che vuol dire ad perpetuam rei memoriam: perché si conservi memoria dell’evento), si trova la seguente piacevole cronaca.

“Il culto di S. Antonio da Padova in questa chiesa di S. Maria Immacolata delle Grazie ebbe origine l’anno 1900, motivato da un quadro oleografico appeso alla destra parete in fondo alla cappella del S. Jesus. Detto quadro venne appresso sostituito da altro di maggiori dimensioni dipinto su tela dal pittore Abramo Spinelli di questa parrocchia, passando il primo in dono alle R. Suore della Pia Casa di Ricovero, che lo collocarono nella loro cappelletta. Una ricca cornice a guisa di geneffa di stile barocco, era stata collocata ad altezza conveniente sopra il quadro, dalla quale pendeva passando dietro il quadro un cortinaggio di stoffe uso damasco pei giorni ordinari e di velluto rosso scuro con  ricche frangie d’oro per le solennità. Un candelabro a bracciale fissato nel muro sotto il quadro portava le candele continuamente offerte dai fedeli.

Andando ognora crescendo la devozione al Santo Taumaturgo e abbondando pure le offerte, si venne nel divisamento di erigergli un’apposita cappelletta e per rimuoverlo, per quanto era possibile, dalla cappella propria del S. Jesus, ed anche per potervi collocare un piccolo altare.

Pertanto verso la fine del 1903, previe le pratiche con la confinante Congregazione di Carità per la gratuita precaria cessione del sito, si diede mano per opera del capomastro Antonio Dolci di questa parrocchia, alla creazione della Cappelletta, dietro progetto di Andrea Paleni, pure di questa parrocchia. Il ripieno e la nicchia in cemento armato, nonché il pavimento in mattonelle sono pure opera dei Fratelli Paleni.

L’altare in legno dolce di stile barocco, disegnato dal giovine e valente intagliatore Donadoni di Bergamo, fu eseguito per la parte d’intaglio dal suddetto Donadoni e per la parte di quadratura dal falegname Valtulina Benedetto di S. Bernardino in Bergamo.

Le dorature furono eseguite dall’Anghileri pure di Bergamo. Il cancello di ferro battuto uscì dall’officina Bosis operante in questa parrocchia e lo dipinse con lumeggiature in oro il pittore di nobili Scajoli di S. Bernardino.

La statua del Santo, dono del signor Paganoni Domenico parrocchiano, è opera dei fratelli Manzoni dimoranti in parrocchia. Essa venne solennemente benedetta dal prevosto Musitelli il 2 giugno 1904 festa del Corpus Domini.

Il merito di aver introdotto la pubblica venerazione di S. Antonio in questa parrocchia si deve all’egregio signor Peverelli Filippo del fu Bernardo di Bergamo…

Antonio da Padova (olio su tela, A. Spinelli, 1900 circa). Questo quadro sostituì un primo dipinto collocato nella cappella del Santo Jesus.

Il primo e secondo anno si festeggiò il giorno del Santo, in cappella, premettendo breve novena che aveva luogo di mattina; il terzo anno si espose il quadro all’altare laterale; in quest’ anno (1904) si espose la nuova statua all’altare maggiore.

Celebrarono le lodi del Santo il primo anno padre Giocondo dei Cappuccini, il secondo padre Aurelio, il terzo don Clienze Bortolotti, quest’anno (1904) don Celestino Briolini vicario di S. Alessandro in Colonna”.

[…]

Ora di quelle novene resta solo un labile ricordo; l’altare ligneo, smontato, è stato collocato in soffitta (la Sovraintendenza ai beni artistici vuole sia conservato); lo spazio della cappelletta è occupato dal presepio ligneo…

Resta solo la statua del Santo.

 

                                                              Prof. Tarcisio Fornoni